Siamo il nostro corpo.
Il corpo siamo noi. IL corpo
è ciò che ci caratterizza e ciò che ci identifica è ciò che pone confini dagli
altri corpi nella relazione Io-Tu, Io-Voi. Il corpo è qualcosa con cui dobbiamo
fare i conti da quando veniamo alla luce ed ancor prima nell’utero materno
quando siamo in formazione a partire da due cellule che si sono incontrate, la
cellula uovo e lo spermatozoo e che andranno a sviluppare un individuo unico.
Cartesio distinse una res
cogitans da una res extensa creando così una separazione tra parte
materiale e parte immateriale del nostro corpo identificata con il
pensiero o con l’essenza per chi crede che l’esperienza umana non termini con
la morte fisica e ritiene dunque che una parte immateriale, spirituale chiamata
anima continui un percorso evolutivo in altre dimensioni. La separazione
cartesiana in riferimento al corpo ebbe non poche ripercussioni sul modo di
intendere la scienza e lo studio soprattutto sugli animali.
Ma noi siamo in questa dimensione
e sempre ci rapportiamo con il nostro corpo, da bambini si valutano
attentamente la crescita, le proporzioni del corpo, in adolescenza inizia una
trasformazione ormonale che dà l’avvio all’espressione completa dei caratteri
sessuali secondari che caratterizza i due diversi sessi, accompagnata da
cambiamenti che comportano spesso crisi in riferimento all’accettazione o meno
del proprio aspetto fisico; accettazione in cui incide non poco il
condizionamento sociale; non ultimo il cosiddetto fenomeno degli “influencer”.
Vediamo bene come gli adolescenti vestano tutti allo stesso modo e
desiderino uniformarsi il più possibile ai coetanei per cercare sicurezza e
approvazione nel gruppo. Il corpo continua il suo percorso, matura, si
riproduce, diventa adulto, invecchia, si confronta con malattie e lutti
subisce traumi più o meno profondi e ne porta le tracce se non fisiche,
sicuramente psichiche.
Il diritto e finanche la nostra Costituzione
della Repubblica Italiana stabilisce l’inviolabilità e il rispetto del
corpo individuale indissolubilmente legato alla dignità umana. Come
individui inseriti in un sistema sociale abbiamo dei doveri ovviamente ma anche
dei diritti che corrispondono alla proprietà indiscussa del nostro corpo.
Ognuno è padrone del proprio corpo e ne dispone. (Non causando pericolo
per gli altri ovviamente). A tal proposito si comprendono le ragioni di chi per
incidenti gravi si trovi a vivere come un vegetale e non accetti di vivere in
un modo che non gli appartiene. Si comprende anche chi decide di avvalersi o
meno di determinate cure. E’ un diritto e come tale ne va preteso il
rispetto. Il corpo siamo noi. Dal corpo inizia tutto. E il corpo
dobbiamo tenerci caro senza caricarlo di espressioni esagerate che vanno
dall’eccessiva magrezza all’obesità o alla vigoressia, ma cercando di mantenere
un buon rapporto tra fisico e psichico o come si direbbe in linguaggio
informatico tra software e hardware, in un approccio olistico ed equilibrato
fatto di accettazione e amore per sé stessi. Questo post è solo uno spunto
di riflessione e non può e non vuole essere esaustivo perché parlare di corpo
significa parlare di scienza, di diritto, di esistenza, di filosofia,
psicologia, pedagogia, di valori, di etica, di confini, di appartenenza, di
religione, di politica e di tanto altro, se non di tutto.
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