Intervista alla Dott.ssa Maria Teresa De Donato Naturopata, Life Strategist, Autrice


Intervista alla Dott.ssa Maria Teresa De Donato
Naturopata, Life Strategist, Autrice





Rosa:  Maria Teresa, oggi vivi negli Usa da  23 anni e hai un’attività affermata che si può visionare nel tuo blog http://holistic-coaching-dedonato.blogspot.com/  e nel tuo sito http://www.dedoholistic.com/  quello che però vorrei mettere in evidenza in questa intervista prima di parlare della tua professionalità e dei tuoi progetti futuri, è proprio la donna Maria Teresa, il tuo percorso di vita.
Tu sei nata a Roma quali ricordi della tua infanzia porti nel tuo cuore e ti sono più cari?

Maria Teresa: Come hai detto tu, sono nata e cresciuta a Roma, nella città eterna! Sino all’età di 5 anni ho trascorso molto tempo con mia nonna Rosa che, con il suo colorito dialetto napoletano, mi raccontava tante favole, spesso le inventava lì per lì, seduta stante. Avevo anche tanto tempo per giocare da sola. Giocavo con giocattoli di ogni tipo e con bambole, mi divertivo ad inventare delle storie piene di amore e di avventure di tutti i tipi. Non avrei mai potuto immaginare a quell’età che, così facendo, stavo in realtà visualizzando e creando quello che successivamente sarebbe diventato il mio futuro, la mia vita reale.
Quando sono nati mia sorella e poi mio fratello continuai questi giochi fantastici con loro, i quali si divertivano  moltissimo. Sono sempre stata attratta dall’arte in tutte le sue forme, ed infatti, all’età di circa 8 anni, iniziai anche a scrivere un romanzo sulla scia di Piccole Donne, di Louisa May Alcott, di cui lessi tutta la serie e di cui ero letteralmente innamorata.
Amanti, sia mio padre sia mia madre, della cultura, dei libri, dei viaggi e delle lingue straniere, i miei genitori mi mandarono a 7 anni a scuola di inglese, lingua che approfondii nelle scuole superiori affiancando lo studio del francese e del tedesco. Mi iscrissi all’Università a Roma per studiare lingue ma abbandonai perché non era un ambiente per me stimolante.
Roma mi è rimasta nel cuore. Pur vivendo da circa 23 anni negli USA, di cui ho abbracciato non solo la lingua ma anche la cultura, mi sento anche molto romana, e per certi aspetti persino napoletana. Sicuramente, e proprio grazie a nonna Rosa, conosco molto meglio il dialetto napoletano che non quello romanesco. A volte ho dei momenti di nostalgia, in cui mi sento “homesick”, specialmente se ascolto canzoni italiane che amo, o quando guardo filmati o foto della splendida arte che abbiamo come italiani e che, insieme alla nostra terra e alla nostra cucina ci invidia il mondo intero. Poi, però, quando sono in Europa, mi mancano gli USA.  Insomma, il mio cuore da questo punto di vista è diviso a metà.
Negli anni ho capito che non c’è un posto perfetto, dove ogni cosa ti soddisfa pienamente. Ogni Paese ha le sue bellezze, i suoi punti-forza e le sue debolezze, la sua cultura, la sua organizzazione sociale, i suoi profumi, i suoi sapori e quant’altro. La cosa più importante e saggia per vivere serenamente all’estero da questo punto di vista è apprezzare ciò che di bello, buono, interessante, stimolante ed edificante il posto ci offre ed accettare la diversità, in qualunque sua forma e di qualunque tipo si tratti, anche se non la comprendiamo perfettamente. Ma in fondo questo è un aspetto che dovremmo fare nostro anche se non viviamo all’estero.


Rosa: Quello che capisco è che, più che un luogo, ti porti nel cuore una relazione profonda con tua nonna fatta di giochi, di fantasie, di racconti che poi hai condiviso con i tuoi fratelli più piccoli oltre al fatto di aver avuto dei genitori amanti dell’arte e delle diverse culture che ti instradarono già da piccola allo studio dell’inglese.
Ma tornando a tua nonna e al suo dialetto che senti come radice quale eredità spirituale senti di aver ricevuto da lei?

Maria Teresa: Mia nonna mi ha lasciato una grande eredità spirituale. Lei era una persona profondamente religiosa, mentre io ritengo ci sia una sostanziale differenza tra religiosità e spiritualità e mi definisco piuttosto una persona naturalmente incline alla spiritualità. Lei, quale cattolica praticante ed osservante, pregava Dio vedendolo come un Creatore ed un Padre amorevole, aspetto che era presente anche in molte sue favole. Io, benché appassionata lettrice della Bibbia e di testi sacri, so che questa descrizione è solo una metafora, un modo semplice per esprimere concetti in maniera tale da farli comprendere a tutti. È più facile concepire, immaginare e, di conseguenza amare quello che comunemente chiamiamo Dio, come un Padre amorevole, piuttosto che come la Fonte, il Campo, la Consapevolezza Suprema, la Coscienza Universale o l’Energia Dinamica in perenne movimento, benché tutti siano, comunque, riconosciuti come dotati di volontà ed intelligenza, il che spiegherebbe, appunto, l’uso simbolico di concetti come Dio visto come Padre.


Rosa: Tua nonna in ogni caso ti ha messo in contatto con una dimensione “altra”, non legata alla stretta realtà.

Maria Teresa. Si, mia nonna, con la sua fede, le sue preghiere, il suo esempio di devozione ed il suo amore per questo “Creatore” ha fatto sì che, sin da bambina, io comprendessi che c’erano realtà non visibili, altrettanto o persino molto più importanti, belle, affascinanti ed allettanti del mondo materiale/fisico che mi circondava. Questa mia comprensione e conseguente “fede” nel mondo invisibile… mi ha accompagnata tutta la vita… e da bambina ha anche contribuito, a mio avviso, a sviluppare e a raffinare le mie capacità creative e percettive… 


Rosa: Sei andata oltre la storia della Creazione, rappresentata in maniera metaforica, della Bibbia ed hai attinto ad una spiritualità potrei dire “olistica”, ad un Principio Unico  che permea di sé il mondo.

Maria TeresaEsatto. Oggi, in modo particolare dagli ultimi decenni a questa parte, grazie ai progressi fatti in campi quali le Neuroscienze, la Fisica Quantistica e la Biologia Molecolare, l’uomo moderno occidentale ha finalmente compreso realtà che gli sfuggivano, ma che sono sempre state lì, ben visibili davanti ai suoi occhi; realtà che tutte le civiltà antiche, così come quelle primitive/native ancora oggi esistenti, hanno sempre riconosciuto ed accettato come indiscusse verità, malgrado probabilmente non ne capissero completamente la piena portata, la dinamica, o le leggi ‘fisiche/biologiche’ insite in esse. La fede, dunque, nell’esistenza e nella validità della realtà immateriale superava, ed ha continuato a superare di gran lunga, ciò che la mera comprensione della fisicità/materialità delle cose consentiva e ancora a volte consenta.

Noi occidentali, negli ultimi 200 anni circa, abbiamo rigettato importanti realtà quali la fede e la “scientificità” di realtà immateriali, che, pur esistendo, non potevano/possono essere viste, udite… e tantomeno “provate” attraverso la riproduzione in laboratorio… Le abbiamo liquidate come “superstizioni”, “sciocchezze”, “fantasie prive di senso” ed abbiamo finito con l’accettare quale “realtà” solo ciò che è visibile e dimostrabile… In queste cose abbiamo riposto la nostra fede e le abbiamo considerate “Vangelo”. Recenti scoperte nei campi sopracitati hanno dimostrato finalmente scientificamente che la realtà è soprattutto percepita come tale.   Tutto ciò che noi esseri umani percepiamo come mondo fisico/materiale… in verità altro non è che energia che vibra ad una frequenza inferiore.TUTTO È ENERGIA.  La realtà è, di fatto, molto più complessa e pluridimensionale di quanto non riusciamo ad immaginare… Non solo, ma malgrado l’accresciuta conoscenza e le innumerevoli scoperte fatte… noi esseri umani dobbiamo ammettere onestamente di aver solo scalfito la punta dell’iceberg…

L’Uomo non è solo osservatore passivo della sua vita, quindi della realtà che vive, in cui si imbatte, ma ne è, anche e soprattutto, co-creatore.

Le visualizzazioni, presenti in tutti i riti cerimoniali – religiosi, spirituali, persino pagani – sono da sempre veri atti creativi in cui, tramite un lavoro di gruppo tra cellule, organi e funzioni del corpo perfettamente sintonizzati tra loro, l’uomo, che se ne renda conto o no, mette in atto un meccanismo a livello cellulare, in grado di influenzare tutto il suo essere e a tutti i livelli – mentale, spirituale, emotivo, psichico e fisico . Ciò lo porta ad agire in una determinata maniera, a fare determinate scelte piuttosto che altre… e a creare quindi nel tempo determinate realtà... anche se a noi questa dinamica sfugge…

Insomma, tramite le visualizzazioni, quindi la sua “fede” (qualcosa di molto più profondo e che va ben oltre il semplice desiderio o la speranza), si creano presupposti nonché circostanze ben precise che sfociano poi negli eventi, nei risultati sperati, ossia visualizzati. Dagli “stregoni” di ogni razza e cultura, ai sommi sacerdoti che officiavano riti sacri nell’antico Egitto, nel Tempio di Salomone in Israele o ovunque fossero al mondo, tutti conoscevano tali realtà e ne osservavano scrupolosamente i cerimoniali in armonia con le proprie credenze e la propria cultura. Il “make-up” – per così dire – cambiava, ma l’essenza, lo scopo, e gli intenti dei rituali erano gli stessi.


Rosa: Tu hai detto : "stavo in realtà visualizzando e creando quello che successivamente sarebbe diventato il mio futuro, la mia vita reale." Cosa intendi dire con questa frase? In che modo i tuoi giochi d’infanzia si sono concretizzati nella tua vita adulta?

Maria Teresa: Naturalmente da bambina io ero ben lungi dall’avere consapevolezza di queste realtà “altre”, né mi rendevo conto di avere una veduta olistica della Vita e del Mondo. A questo sarei arrivata molto più tardi. Però quelle storie che inventavo e che nascevano dal mio cuore, dal mio Io più profondo… spianavano, a mia insaputa, la strada a quello che sarebbe stato il mio futuro.
Sin dalla più tenera età ho sentito che c’era molto di più da conoscere, da vedere che non la mia casa, il mio giardino, il mio quartiere… la mia città… “Sentivo” il desiderio ed il bisogno di avventure ed il mio cuore “sognava” posti e persone diversi che avrei conosciuto e circostanze in cui mi sarei imbattuta. Alcune storie erano anche tristi… ed i loro personaggi vivevano situazioni difficili ed a volte piangevano e soffrivano… Ma c’era sempre un lieto fine. Forse una saggezza interna, Universale? Forse doti innate di preveggenza ed un intuito particolarmente sviluppato? Non saprei dire con esattezza… ma la mia vita, sino ad ora, ha seguito esattamente il modello delle mie storie inventate da bambina… .


Rosa: Dunque hai lasciato l'Italia, il Paese delle tue origini per essere "adottata" negli Usa e questo cambiamento fondamentale nella tua vita è stato sostenuto dal grande Amore per tuo marito. Hai lasciato tutto per seguirlo, origini e lavoro. Ma a quanto ho capito la cultura americana l'hai integrata perfettamente nella tua storia di vita.
Cosa ti ha apportato stare negli USA a livello di percorso umano e professionale?

Maria Teresa: L’America mi ha permesso di riprendere gli studi accademici; di ottenere lauree che altrimenti non avrei mai potuto conseguire; di approfondire conoscenze linguistiche ad un livello tale che in Italia non mi sarebbe assolutamente stato possibile; nonché di realizzare uno dei miei più grandi sogni: diventare scrittrice e pubblicare miei libri. C’è stato un arricchimento, un raffinamento ed un approfondimento culturale sotto ogni aspetto, perché un conto è andare in vacanza o per studio in un Paese straniero per periodi più o meno brevi che in genere variano dalle poche settimane a mesi… un altro è tuffarsi completamente nella sua cultura, nella sua organizzazione sociale, nei suoi usi e costumi ed arrivare a vedere “oltre” le apparenze… e a comprendere aspetti più “nascosti”: per esempio, che la lingua, così come la sua struttura grammaticale… altro non è che lo specchio di un tutto più ampio e a volte alquanto difficile da capire, ma che pur sempre, proprio per la sua diversità, affascina.
Se faccio un bilancio della mia esperienza, posso comunque dichiararmi soddisfatta in quanto, malgrado tutto, c’è stato un arricchimento sotto molti punti di vista. L’America, malgrado i grandi cambiamenti che vi sono accaduti da quando arrivai qui nel lontano 1995,  è ancora oggi un Paese ricco di possibilità. Quello che mi ha sempre affascinato degli USA è l’abbondanza di informazioni che circolano e la facilità a reperirle. Internet ha sicuramente favorito il tutto, ma questo aspetto (l’importanza delle informazioni ed il diritto ad averle), è considerato qui un diritto e, in quanto tale, profondamente radicato nella mentalità e nella cultura Americana. La burocrazia, in linea generale, è piuttosto semplificata rispetto a quella italiana e, quindi, la stessa organizzazione sociale rispecchia una fluidità ed una scorrevolezza che ad altri Paesi può solo sembrare utopica.
Il mio amore per i viaggi, per le lingue e le culture straniere, per il “diverso” insomma ed il mio essere “curiosa intellettualmente” mi hanno sicuramente favorita facendomi vivere sin dall’inizio questo trasferimento come una grande avventura, con uno spirito molto positivo e con altrettanto entusiasmo. Questo non significa affatto che non abbia incontrato difficoltà, anche grandi, situazioni inaspettate, molto dure e critiche, e che non abbia anche sofferto molto per tutto ciò che ho vissuto e non ha funzionato così come mi aspettavo o non è avvenuto nei modi, nei termini e nei tempi da me ipotizzati.


Rosa: Credo che da questa intervista sia ampiamente scaturita la tua storia di vita, quelle che sono le tue radici e l’interesse che hai, sintetizzando in pochissime parole, per ciò che va oltre le apparenze.
Quali sono le tue competenze e come le utilizzi? Sono anche curiosa di conoscere i tuoi desideri e i tuoi progetti nell’immediato e prossimo futuro.

Maria Teresa: Qui negli USA ho conseguito le lauree Bachelor, Master e Dottorato in Salute Olisticaspecializzandomi in NaturopatiaAlimentazione ed Erbalismo sia Occidentale sia Orientale (incluse, quindi, anche l’Ayurveda e la Medicina Tradizionale Cinese) e in Omeopatia Classica Hahnemanniana. Agli studi olistici ho affiancato specializzazioni in Gestione dell’Ira,  Analisi del Conflitto  ed in Gestione e Negoziazione del Conflitto. Il tutto è andato ad arricchire e a completare le mie competenze nonché la mia attività di coaching che, iniziata più di 30 anni fa quale coaching personale e spirituale, ha finito con l’includere piùo meno tutte le aree principali della vita umana, quindi anche salute e benessere, relazioni, studio e carriera.

Scopo principale della mia attività è quello di aiutare il cliente ad acquisire maggiore consapevolezza
           a)      Di come mente, corpo e spirito siano legati in maniera indissolubile, il che implica “rivedere” e “correggere” il proprio intendimento di concetti come sintomi, malattia, salute e guarigione (quella vera), se parliamo ad esempio della salute;

b)      Di come il tutto sia collegato a tutto il resto... anche se questo concetto potrebbe sfuggirci..., ma è troppo profondo e vasto perchépossa essere trattato in maniera appropriata ed esaudiente nel corso di questa intervista;

c)      Della propria unicità, del proprio valore e del proprio potenziale.

Qualsiasi sia la sfera in cui il cliente abbia bisogno di aiuto, io metto a disposizione la mia conoscenza, professionalità e le mie competenze affinché questi possa acquisire maggiore consapevolezza e comprensione di alcune dinamiche fondamentali, metterle in pratica e dare una svolta alla propria vita, “guarendo” a tutti i livelli attraverso un cambiamento che avviene dall’interno.

La vera guarigione, così come qualsiasi reale e costruttivo cambiamento, può avvenire solo dall’interno e per mezzo dell’attiva partecipazione del soggetto in questione.

Gli studi giornalistici intrapresi sia in Italia sia negli USA ed il desiderio di raggiungere ed aiutare un pubblico più vasto hanno fatto sì che io intensificassi negli anni la mia attività di scrittura, dedicandole quanto piùtempo possibile. Dal 2015 ho, quindi, pubblicato vari libri trattando diverse tematiche. Al momento sto lavorando alla stesura di altre pubblicazioni che spero di pubblicare quanto prima. Alcuni miei lavori sono frutto di collaborazioni con altri professionisti che svolgono attività complementari alle mie, mentre in altri casi sono e sarò autrice unica.

Il mio desiderio è, perciò, quello di riuscire a svolgere l’attività di scrittrice a tempo pieno. 

Coloro che volessero dare un’occhiata alle mie pubblicazioni o anche ordinarle, possono farlo visitando e seguendomi sulla mia Pagina di Autore Amazon https://www.amazon.com/Maria-Teresa-De-Donato-PhD/e/B019G68L8Q


Rosa: Il titolo di un tuo libro  tra tutti sintetizza bene il tuo orientamento e le tue aspirazioni: “Conquistare l’Invisibile”.

Grazie, Maria Teresa per averci raccontato di te.

Grazie, Rosa, per avermi dato questa possibilità.

          MariaTeresaDeDonato-RosaGenovese©2018. All Rights Reserved.





Rosa’s Interviews


Interview with Maria Teresa De Donato, Ph.D.
Naturopath, Life Strategist, Author

 Rosa: Maria Teresa, You have been living in the United Stastes for some 23 years and have a practice that can be checked by visiting your blog http://holistic-coaching-dedonato.blogspot.com/ and your web site http://www.dedoholistic.com/   What I would really like to highlight in our interview, however, and even before talking about your expertiese and your future projects, is Maria Teresa as a woman, your life path.
You were born in Rome: What are some of your childhood memories that you treasure in your heart the most?

Maria Teresa: As you stated, I was born and raised in Rome, the eternal city. Till the age of five I spent much time with my grandma Rosa who, in her colorful Neapolitan dialect, used to tell me many story tales, which she often invented on the spot. I used to have also much time to play on my own. I used to play with all sorts of toys and dolls, having fun in making up stories full of love and all sorts of adventures. I could have never imagined at that age that, in so doing, I was really visualizing and creating what would have later become my future, the reality of my life.
After my sister and later my brother were born, I went on with these fantasy games, which amused them very much. I have always been attracted to the art, in all its forms and, in fact, at the age of eight, I even started to write a novel, inspired by Little Women, by Louisa May Alcott, of whom I read all the series and I had literarly fallen in love with.

Being both my father and my mother lovers of cultures, books, travels and foreign languages, at the age of seven my parents enrolled me in a private school to study English, language whose knowledge I deepened during my high school years along with that of French and German. Eventually I enrolled myself at the University in Rome to study Foreign Languages but I dropped out since I didn’t find the einvironment very stimulating.
I kept Rome in my heart. Despite having been living in the US for some 23 years, a country of which I have embraced not only the language but its culture as well, I still see myself as a true Roman at heart, and in so many ways, even as a Neapolitan. Thanks to grandma Rosa, it can be said that I have a greater knowledge of the Neapolitan dialect than of the Roman one. Sometimes I do feel nostalgic, “homesick”, especially when I listen to the Italian songs that I truly love, or when I watch Italian movies or look at pictures representing the splendid art that we Italians have, along with our amazing land and cuisine for which the entire world envies us. When I am in Europe, however, I do miss the United States. Simply stated, from this point of view my heart is divided into two.

Over the years I came to the conclusion that there is not such a thing as the perfect place where everything can satisfy you to the fullest. Each country has its own beautiful aspects, its strengths and weaknesses, its own culture, social organization, its own scents, flavors and much more. From this point of view, the most important and wisest thing to do to peacefullu enjoy living abroad is to appreciate whatever beautiful, good, interesting, exciting and upbuilding the place has to offer and to accept diversity, in whatever form or of whatever kind it might be, even though we might not fully understand it. This should be, however, a general rule we should stick to even if we do not live abroad.


Rosa: What I understand is that more than a place, what you really treasure in your heart is a profound relationship with your grandmother, one made of games, fantasy, story tales, that later on you shared with your siblings along with having had parents who, by being lovers of arts and of different cultures paved the way so that, since an early age, you could start studying English.
Going back to your grandmother and to her dialect that you still perceive as your roots, what spiritual heritage do you feel you have received from her?

Maria Teresa: My grandmother has left me a great spiritual heritage. She was a profoundly religious person, while I believe there is a substantial difference between religiosity and spirituality and define myself more as a person naturally inclined towards spirituality. As a practicing and observant catholic, she used to pray God while visualizing Him as a Creator and a loving Father, aspect that was also present in so many of her story tales. Though being a passionate reader of the Bible and of Sacred texts, I am aware that this description [of God] is only a metaphor, a simple way to express concepts as to enable everybody to fully understand them. It’s easier to conceive, imagine and, consequently, love what we call God as a loving Father, rather than seeing It as the Source, the Field, the Supreme Consciuosness, the Universal Consciousness or as Dynamic Energy always in motion, although all of them are, nonetheless, acknoewledged as being provided with will and intelligenze, which would, therefore, explain the symbolic use of concepts such as a God seen as a Father.


Rosa: Your grand mother has allowed you to get in touch with “another” dimension, not linked to the mere visible reality.

Maria Teresa: Yes, my grandma, through her faith, her prayers, her examples of devotion and her love for this “Creator” made it possible for me, since I was a child, to understand that there were realities that, although not visible, they were, nonetheless, as or even more important, beautiful, fascinating and appealing than the material/physical world surrounding me. My understanding and consequent “faith” in the unseen world... has accompanied me all my life... and as a child... might even have contributed, in my view, to develop and refine my creative and perceptive abilities...


Rosa: You have gone, therefore, beyond the bliblical story of creation, which is represented as a metaphor and drawn on to a spirituality I could define as “holistic”, to the One Only Principle that permeates the world.

Maria Teresa: Exactly. Today, and particularly during these last few decades, thanks to breakthroughs in fields such as the Neurosciences, Quantum Physics and Molecular Biology, the western modern Man has finally been able to understand realities he had kept missing, but that had always been there, visible under his very eyes; realities that all ancient civilizations, as well as all primitives/natives cultures still alive today, have always acknowledged and accepted as undisputed truths, although they most likely didn’t completely understand them to the full extent, their dynamics, or the “physical/biological” laws behind them. Hence, faith in the existence and in the validity of a non-material reality surpassed, and has kept surpassing to a great extent, what the mere understanding of the physicality/materiality of things allowed and still allows for.

In those last 200 years, we, westerners, have rejected fundamental realities such as faith and the “scientificity” of non-material realities that, although existent, they could not/cannot be seen, heard... let alone be “proven” by reproducing them in a research laboratory... We have dismissed them as “supertitions”, “baloneys”, “nonsense fantasies” and ended up with accepting as “reality” only all that is visible and provable... In such things we have placed our faith and considered them “Gospel.” Recent discoveries in the above mentioned fields have finally scientifically proven that reality is mostly perceived as such. All that we as human beings perceive as physical/material world... isn’t in reality but energy that vibrates at a lower frequencyEVERYTHING IS ENERGY. Reality is, in fact, much more complex and multidimensional than what we can imagine... Not only, but despite the increased knowledge and the so many discoveries we have made... we, human beings, have to honestly admit, that we have just scratched the tip of the iceberg...

Man is not only a passive observer of his life, hence of the reality he experiences, he faces; he is, to the contrary, also and above all co-creatorof it.

The visualizations, present in all cerimonial rituals – be it religious, spiritual, and even pagan – have always been true creative acts, where through a team-work among cells, organs and body functions perfectly tuned to each others, Man, no matter if he is aware of it or not, activates a mechanism at a cellualr level, able to impact his very being at all levels – mental, spiritual, emotional, psychological and physical. This leads him to act in a certain way, to make specific choices rather than others... and to create, therefore, specific realities... even though we might miss this dynamcis...
Briefly stated, by means of these visualizations, therefore, thus of his “faith” (something much more profound and that goes far beyond the simple desire or hope), the prerequisites are being created along with specific circumstances that lead, later on, to the events, the expected results, that is, those that have been visualized. From the “sourceres” of all races and cultures, to the high priests who performed sacred rituals in ancient Egypt, in Solomon’s Temple in Israel or wherever in the world they might have been, they all knew such realities and scrupolously observed their cerimonials according to their own beliefs and their own culture. The “make-up”, so to speak, might have been different, but the essence, goal and intents of their rituals were still the same.


Rosa: You stated: “I was visualizing and creating what later on would have become my future, the reality of my life.”
What do you really mean by saying that? How the games you played during your childhood turned into reality in your adult life?

Maria Teresa: When I was a child I was, of course, far from being aware of these “other” realities, let alone from understanding that I have a holistic view of Life and of the World. I would have reached this conclusion much later in life. However, the fairy tales that I used to invent and that originated from my heart, from my deepest self... laid the fundations, without me knowing it, for what would have become my future.
From the earliest age I felt that there was much more to know, to see out there than my home, my garden, my community... my city... I  “felt” the desire and the need for adventures and my heart “dreamed” of different places and people I would have known and circumstances I would have faced. Some stories were also sad... and their characters used to live difficult situations and sometimes they would cry and suffer... But there was always a happy ending. Maybe it was a matter of an inner, Universal wisdom? Maybe natural gifts of foresight and a highly develped intuition? I am not sure about it... The only thing I can say is that, so far, my life has followed exactly the path of the stories I created when I was a child... .


Rosa: You left Italy, therefore, the country of your origins and ended up being “adopted” by the US and this fundamental change in your life has been supported by your great Love for your husband. You left everything to follow him, your roots and your job. To the best of my understanding, however, you were able to perfectly integrate the American culture in your life story.
What did you gain by staying in the US in terms of human and professional path?

Maria Teresa: America has enabled me to start my academic studies again; to obtain degrees I would have never gotten otherwise; to deepen my linguistic knowledge to an extent that in Italy it would have been simply impossible to; and, last but not least, to make one of my biggest dreams come true: that is, become a writer and publish my own books. There has been a cultural enrichment, refinement and a deepening under many aspects, since there is a huge difference between going to a foreign country on vacation or to study for pretty short periods running from a few weeks to a few months... and performing a full-time immersion into its culture, social organization, customs and traditions, and ending up being able to see “beyond” appearances... and comprehend more “hidden aspects: for instance, that the language, as well as its grammatical structure... acts as a mirror to a bigger, and at times, pretty difficult to understand whole, but that, because of its diversity fascinates nonetheless.

Looking back at my experience, I can consider myself satisfied, since, and in spite of everything, there has been an enrichment in so many ways. America, despite the great changes that took place in the country since I moved here in the far 1995, still remains today a country full of possibilities. What has always fascinated me about the US is the abundance of information circulating and how easy it is to get them. Internet has certainly facilitated the whole process, but this aspect (the importance of information and the right to have them) is considered a right and, as a such, profoundly rooted in the American mentality and culture. Burocracy, generally speaking, is quite simplified here when compared to the Italian one and, consequently, the very social organization mirrors a fluidity and a smoothness that to other countries can only appear as utopic.

My love for travel, for foreign languages and cultures, for whatever is “different”, therefore, and my being “intellectually curious” has surely helped me by allowing me to live from start this relocation as a great adventure, with a very positive spirit as well as much enthusiasm. This doesn’t mean at all that I never faced difficulties, even great ones, unexpected, hard to deal with, critical situations, and that I didn’t suffer very much for all that I have experienced and that didn’t work as I would have expected or didn’t happen in the ways, terms and times I had hoped for.


Rosa: I believe that through this interview your life has amply emerged, along with what your roots are and the interests you have, and that in a few words could be summarized as for all that lies beyond appearances.
What are your skills and how do you use them? I am also curious to know about your desires and your projects for the immediate and near future.

Maria Teresa: Here in the US I earned a Bachelor, a Master and a Doctoral degree in Holistic Health, specializing in Naturopathy, Western and Eastern Nutrition and Herbalism (thus including Ayurveda and Traditional Chinese Medicine) and in Classic Hahnemannian Homeopathy. To my holistic studies I also added specializations in Anger Management, Conflict Analysis, and in Negotiation and Conflict Management. All of them have enriched and completed my skills along with my coaching activity that, after starting more than 30 years ago as personal and spiritual coaching, ended up including more or less all main areas of the human life, thus also health and wellness, relationships, education and career.

The main goal of my activity consists in helping my client to acquire a higher awareness of

           a)       How mind, body and spirit are inextricably linked to each other, this implying “reviewing” and “modifying” one’s own understanding of concepts such as symptoms, disease, health and healing (the real one), if we speak of health, for instance;

b)      How everything is connected to all that is... even though this might be a concept that eludes us..., but it is too profound and vast to be considered in an appropriate and sufficient manner during just an interview;

c)      Of one’s own uniqueness, value and potential.

Whatever the area of life the client might need help with, I put my knowledge, espertiese and skills at their service so that they might acquire a higher awareness and understanding of some fundamental dynamics, put them into practice and turn their lives around, by “healing” at all levels through a change from within.

True healing, as well as any real and constructive change, can only happen from within and through the active involvement of the very subject.

The journalistic studies I undertook both in Italy and in the US and the desire to reach out to and help a wider audience, led me, over the years, to intensify my writing activity, dedicating to it as much time as possible. Since 2015, I have, therefore, published several books focusing on different themes. Right now I am writing other works which I hope to publish very soon. Some of my publications are the result of a collaboration with other professionals whose activities are complementary to mine, while other works are just mine and I am/have been and will be the only author.

My desire is, consequently, to be able to work as a full-time writer.

Those who wish to give a look at my publications or even order them, may do so by visiting and following me on my Amazon Author Page at https://www.amazon.com/Maria-Teresa-De-Donato-PhD/e/B019G68L8Q


Rosa: The title of one of your books perfectly describes your orientation and aspirations: “Conquering the Invisible.”

Thank you, Maria Teresa, for having told us about you.

Thank you, Rosa, for having given me the possibility to do so.


                       
      MariaTeresaDeDonato-RosaGenovese©2018. All Rights Reserved.




Rosa’s Interviews



Interview mit Dr. Maria Teresa De Donato

Traditionelle Heilpraktikerin, Lebensstrategin, Autorin


 
Rosa: Maria Teresa, seit etwa 23 Jahren lebst du in den Vereinigten Staaten und 
hast eine Praxis, die durch einen Besuch in deinem Blog
http://holistic-coaching-dedonato.blogspot.com/  und in deiner Website
http://www.dedoholistic.com/  überprüft werden kann.
 
Was ich wirklich gerne in unserem Interview hervorheben möchte, ist Maria 
Teresa als Frau, deinen Lebensweg, bevor du über deine Expertiese und deine 
zukünftigen Projekte sprichst.
Du wurdest in Rom geboren: Was sind deine Kindheitserinnerungen, die du in 
deinem Herzen am meisten schatzt?

Maria Teresa: Wie du gesagt hast, bin ich in Rom, der ewigen Stadt, geboren und aufgewachsen. Bis zu meinem fünften Lebensjahr verbrachte ich viel Zeit mit meiner Großmutter Rosa, die mir in ihrem bunten neapolitanischen Dialekt viele Erzählungen erzählte, die sie oft auf der Stelle erfand. Ich hatte auch viel Zeit alleine zu spielen. Ich habe mit allen möglichen Spielsachen und Puppen gespielt und Spaß daran gehabt, Geschichten voller Liebe und allerlei Abenteuer zu erfinden. In diesem Alter hätte ich mir niemals vorstellen können, dass was ich dadurch wirklich visualisiert und erschaffen habe, später meine Zukunft, die Realität meines Lebens, geworden wäre.

Nachdem meine Schwester und später mein Bruder geboren wurden, machte ich 
mit diesen Fantasy-Spielen weiter, die sie sehr amüsierten. Ich habe mich immer für 
alle Arten von Kunst interessiert und tatsächlich, im Alter von acht Jahren, 
inspiriert von Kleine Frauen, von Louisa May Alcott, von der ich alle Serien gelesen 
hatte und in der mich literarisch verliebt war, begann ich sogar einen Roman zu 
schreiben. 
 
Da sowohl mein Vater als auch meine Mutter Liebhaber von Kulturen, Büchern, 
Reisen und Fremdsprachen waren, haben meine Eltern im Alter von sieben Jahren in 
eine Privatschule mich eingeschrieben, um Englisch zu lernen, eine Sprache, die 
ich während meiner Schulzeit mit Französisch und Deutsch vertieft habe. Schließlich 
schrieb ich mich an der Universität in Rom ein, um Fremdsprachen zu lernen, aber 
ich brach ab, weil ich die Umgebung nicht sehr stimulierend fand.

Rom habe ich in meinem Herzen behalten. Obwohl ich seit 23 Jahren in den 
USA lebe, ein Land, dessen ich nicht nur die Sprache, sondern auch seine Kultur 
angenommen habe, sehe ich mich immer noch im Herzen als eine wahre Römerin und, 
in vielerlei Hinsicht, als eine Neapolitanerin. Dank Oma Rosa kann man sagen, 
dass ich mehr über den neapolitanischen als über den römischen Dialekt weiß. 
Manchmal fühle ich mich nostalgisch, Heimweh zu haben, vor allem wenn ich die 
italienischen Lieder höre, die ich wirklich liebe, oder wenn ich italienische 
Filme schaue oder Bilder sehe, die die großartige Kunst der Italiener 
repräsentieren, zusammen mit unserem erstaunlichen Land und unserer Küche, um 
die uns die ganze Welt beneidet. Wenn ich in Europa bin, vermisse ich jedoch 
die Vereinigten Staaten. Einfach gesagt, von diesem Standpunkt aus ist mein 
Herz in zwei Teile geteilt.
 
Im Laufe der Jahre kam ich zu dem Schluss, dass es kein perfektes Land gibt, 
wo alles in vollen Zügen dich befriedigen kann. Jedes Land hat seine 
eigenen schönen Aspekte, seine Stärken und Schwächen, seine eigene Kultur, 
soziale Organisation, seine eigenen Düfte, Aromen und vieles mehr. Von 
diesem Standpunkt aus das Wichtigste und das Beste, um im Ausland zu 
leben, ist zu schätzen, was immer schön, gut, interessant, aufregend und 
aufbauend das Land zu bieten hat und Vielfalt zu akzeptieren, egal in 
welcher Form und welcher Art sein sollte, auch wenn wir es vielleicht 
nicht vollständig verstehen. Dies sollte jedoch eine allgemeine Regel 
sein, an die wir uns halten sollten, auch wenn wir nicht im Ausland leben.


Rosa: Wenn ich gut verstehe, also, mehr als ein Land, was du wirklich in deinem Herzen schatzt, ist eine tiefe Beziehung zu deiner Großmutter, eine aus Spielen, Fantasie, Geschichten, die du später mit deinen Geschwistern geteilt hast, als auch dass du Eltern gehabt hast, die Liebhaber von Kunst und verschiedener Kulturen waren und die deshalb den Weg ebneten, sodass du schon als Kind beginnen konntest Englisch zu lernen.

Zurück zu deiner Großmutter und zu ihrem Dialekt, den du immer noch als deine Wurzeln wahrnimmst, welches spirituelle Erbe fühlst du, das du von ihr erhalten hast?

Maria Teresa: Meine Großmutter hat mir ein großes spirituelles Erbe hinterlassen. Sie war eine zutiefst religiöse Person, während ich im Gegenteil glaube, dass ein wesentlicher Unterschied zwischen Religiosität und Spiritualität besteht und dass ich mich mehr als eine Person definiere, die auf natürliche Weise zur Spiritualität neigt. Als praktizierende und beobachtende Katholikin pflegte sie Gott zu beten, während sie Ihn als einen Schöpfer und einen liebenden Vater visualisierte, ein Aspekt, der auch in so vielen ihrer Geschichten gefunden würde. Obwohl ich ein leidenschaftlicher Leser der Bibel und der heiligen Texte bin, bin ich mir bewusst, dass diese Beschreibung [von Gott] nur eine Metapher ist, eine einfache Art, Konzepte auszudrücken, die es jedem ermöglichen, sie vollständig zu verstehen. Es ist einfacher, etwas zu konzipieren, sich vorzustellen und folglich zu lieben, was wir Gott nennen, als einen liebenden Vater, anstatt es als die Quelle, das Feld, die höchste Bewußtheit, das universelle Bewusstsein oder als dynamische Energie immer in Bewegung zu sehen, obwohl sie alle nichtsdestoweniger mit Willen und Intelligenz versehen sind, und das deshalb auch erklären würde, den symbolischen Gebrauch von Begriffen wie einem Gott, der als Vater gesehen wird.


Rosa: Deine Großmutter hat dir erlaubt, mit einer "anderen" Dimension in Kontakt zu kommen, die nicht mit der bloßen sichtbaren Realität verbunden ist.

Maria Teresa: Stimmt, durch ihren Glauben, ihre Gebete, ihre Beispiele der 
Hingabe und ihre Liebe zu diesem "Schöpfer", hat meine Oma mir 
ermöglicht, seit meiner Kindheit zu verstehen, dass es Wirklichkeiten 
gibt, die zwar nicht sichtbar sind genauso oder noch wichtiger, wunderschön, 
faszinierend und anziehend als die materielle/physische Welt sind, die mich 
umgibt. Mein Verständnis und mein konsequenter "Glaube" an die unsichtbare 
Welt ... hat mich mein ganzes Leben begleitet ... und als Kind ... hat es meiner 
Ansicht nach sogar dazu beigetragen, meine kreativen und 
Wahrnehmungsfähigkeiten zu entwickeln und zu verfeinern...
 
 
Rosa: Du bist also über die biblische Schöpfungsgeschichte hinausgegangen, die 
als Metapher dargestellt ist und auf eine Spiritualität bezogen ist, die ich als 
"ganzheitlich" definieren könnte, auf das einzige Prinzip, das die Welt durchdringt.

Maria Teresa: Genau. Heute, und besonders in den letzten Jahrzehnten, konnte 
der westliche moderne Mensch dank Durchbrüche in Bereichen wie den 
Neurowissenschaften, der Quantenphysik und der Molekularbiologie endlich 
Realitäten verstehen, die er vermisst hatte, aber das war schon immer da, 
unter seinen Augen sichtbar; Wirklichkeiten, die alle alten Zivilisationen, 
wie auch alle heute noch lebenden Urvölker/Kulturen der Eingeborenen, als 
unbestrittene Wahrheiten anerkannt und akzeptiert haben, obwohl sie 
wahrscheinlich ihre Dynamik oder die ‚biologische/physikalischeGesetze hinter 
ihnen nicht vollständig verstanden haben. Daher übertraf der Glaube an die 
Existenz und an die Gültigkeit einer immateriellen Wirklichkeit und übertraf 
in hohem Maße, was das bloße Verständnis der Körperlichkeit/Materialität der 
Dinge zuließ und noch zulässt.

In den letzten 200 Jahren haben wir, Westler, fundamentale Realitäten wie den 
Glauben und die "Wissenschaftlichkeit" nicht-materieller Realitäten 
abgelehnt, die, obwohl sie existierten, nicht gesehen, gehört, und durch 
die Reproduktion in einem Forschungslabor "bewiesen" werden konnten... 
Wir haben sie als "Aberglauben", "Quatsch", "unsinnige Phantasien" 
abgetan und sind dazu übergegangen, als "Realität" nur alles zu akzeptieren, 
was sichtbar und beweisbar ist ... In solchen Dingen haben wir unseren 
Glauben gesetzt und sie als "reine Wahrheit" betrachtet. Jüngste 
Entdeckungen auf den oben genannten Gebieten haben schließlich 
wissenschaftlich bewiesen, dass die Realität meist als solche wahrgenommen 
wird. Alles, was wir als Menschen als physische/materielle Welt wahrnehmen 
... ist in Wirklichkeit, nur Energie, die mit einer niedrigeren Frequenz schwingt. 
ALLES IST ENERGIE. Tatsächlich ist die Realität viel komplexer und 
vielschichtiger als wie wir uns vorstellen können ... Nicht nur, aber trotz 
des erhöhten Wissens und der vielen Entdeckungen, die wir gemacht haben 
... müssen wir, Menschen, ehrlich zugeben, dass wir bis heute nur 
die Spitze des Eisbergs gekratzt haben...
 
Der Mensch ist nicht nur ein passiver Beobachter seines Lebens, der 
Realität die ihm gegenüber ist, die er erlebt; er ist im Gegenteil 
von ihr auch und vor allem Mitschöpfer.

Die Visualisierungen, die in allen Zeremonialritualen - sei es religiös, spirituell und sogar heidnisch - vorhanden sind, waren schon immer wahre schöpferische Handlungen, bei denen durch Zusammenarbeit zwischen Zellen, Organen und Körperfunktionen aufeinander perfekt abgestimmt wurden, Mann, egal ob er sich dessen bewusst oder nicht ist, aktiviert einen Mechanismus auf einer zellulären Ebene, der in der Lage ist, sein Wesen auf allen Ebenen zu beeinflussen - mental, spirituell, emotional, psychologisch und physisch. Das führt dazu, dass er in einer bestimmten Art und Weise handelt, um spezifische Entscheidungen zu treffen, anstatt andere ... und damit spezifische Realitäten zu schaffen ... obwohl wir diese Dynamis vermissen könnten ...

Kurz gesagt, durch diese Visualisierungen also seines "Glaubens" (etwas viel 
tiefgründigeres, das weit über das einfache Begehren oder die Hoffnung 
hinaus geht) werden kurz die Voraussetzungen geschaffen, mit spezifischen 
Umständen, die später zu die Ereignisse, die erwarteten Ergebnisse, das 
heißt diejenigen, die visualisiert wurden. Von den "Zauberern" aller 
Rassen und Kulturen bis hin zu den Hohepriestern, die heilige Rituale im alten 
Ägypten, im salomonischen Tempel in Israel oder wo auch immer in der Welt 
sie durchgeführt haben, kannten sie alle diese Realitäten und beobachteten 
ihre Zeremonien, ihre eigenen Überzeugungen, und ihre eigene Kultur 
gewissenhaft. Das "Make-up" könnte sozusagen anders sein, aber Essenz, Ziel 
und Absichten ihrer Rituale waren immer noch dieselben.

 
Rosa: Du hast gesagt: "Ich habe visualisiert und erschaffen, was später meine 
Zukunft geworden ist, die Realität meines Lebens."
Was meinst du wirklich damit? Wie sind die Spiele, die du in deiner Kindheit 
gespielt hast, in deinem erwachsenen Leben Wirklichkeit geworden?
 
Maria Teresa: Als ich ein Kind war, war ich natürlich weit davon entfernt, sich 
dieser "anderen" Realitäten bewusst zu sein, geschweige denn zu verstehen, 
dass ich eine ganzheitliche Sicht des Lebens und der Welt habe. Ich wäre viel 
später im Leben zu diesem Schluss gelangt. Aber die Märchen, die ich erfand 
und die aus meinem Herzen kamen, aus meinem tiefsten Selbst ... 
legten die Fundamente, ohne dass ich es wusste, für das, was meine Zukunft 
geworden wäre.

Vom frühesten Alter an hatte ich das Gefühl, dass es viel mehr zu wissen gab, um 
dort draußen zu sehen als mein Zuhause, mein Garten, meine Gemeinschaft...
meine Stadt... Ich "fühlte" das Verlangen und das Bedürfnis nach Abenteuern 
und mein Herz „träumte“ von verschiedenen Ländern und Menschen, die ich später 
kennengelernt hätte, und Umstände, auf die ich gestoßen wäre. Einige Geschichten 
waren auch traurig ... und ihre Charaktere lebten in schwierigen Situationen und 
manchmal weinen und leiden sie... Aber es gab immer ein Happy End. Vielleicht 
handelte es sich um eine innere, universelle Weisheit? Vielleicht natürliche 
Geschenke der Voraussicht und eine hochentwickelte Intuition? Ich bin mir nicht 
sicher ... Das Einzige, was ich sagen kann, ist, dass mein Leben bisher genau dem 
Pfad der Geschichten folgte, die ich als Kind geschaffen habe ....
 
Rosa: Du hast Italien als Land deiner Herkunft verlassen und bist von den USA 
"adoptiert" geworden. Dieser grundlegende Wandel in deinem Leben wurde durch 
deine große Liebe für deinen Ehemann unterstützt. Du hast alles, deine 
Wurzeln und deine Arbeit, hinterlassen, um ihm zu folgen. Aber wenn ich gut 
verstehe, hast du die amerikanische Kultur in deine Lebensgeschichte perfekt 
integriert.
Auf menschlicher und beruflicher Ebene, warum denkst du dass es positiv 
gewesen ist, in den USA zu bleiben? 
 
Maria Teresa: Amerika hat es mir ermöglicht, mein Studium wieder 
aufzunehmen; Abschlüsse zu erworben, die ich sonst nie erreichen können 
hätte; meine Sprachkenntnisse soweit zu vertiefen, etwas das in Italien 
schlichtweg unmöglich gewesen wäre; und, nicht zuletzt, einen meiner 
größten Träume wahr werden zu lassen: das heißt, ein Schriftsteller 
zu werden und meine eigenen Bücher zu veröffentlichen. 
Es gab eine kulturelle Bereicherung, Verfeinerung und eine Vertiefung 
unter vielen Aspekten, da es einen großen Unterschied gibt, ob man in 
ein fremdes Land im Urlaub geht oder für ziemlich kurze Zeiträume von 
ein paar Wochen bis zu ein paar Monaten studiert... und anders ist ein 
ganztägiges Eintauchen in seine Kultur, soziale Organisation, Bräuche 
und Traditionen und schließlich in der Lage zu sein, "jenseits" 
Erscheinungen zu sehen ... und mehr "verborgene“ Aspekte zu verstehen: zum 
Beispiel, dass die Sprache, sowie ihre grammatische Struktur... als 
Spiegel eines größeren und bisweilen schwer zu verstehenden Ganzen 
agiert, aber aufgrund seiner Vielfalt dennoch fasziniert.

Wenn ich auf meine eigene Erfahrung zurückblicke, kann ich mich als zufrieden 
betrachten, denn trotz allem gibt es auf so viele Arten eine Bereicherung. 
Amerika ist trotz der großen Veränderungen, die seit 1995 im Land 
stattgefunden haben, immer noch ein Land voller Möglichkeiten. Was mich 
schon immer an den USA fasziniert hat, ist die Fülle an Informationen, 
die zirkulieren und wie einfach es ist, sie zu bekommen. Das Internet hat den 
gesamten Prozess sicherlich erleichtert, aber dieser Aspekt (die 
Wichtigkeit von Information und das Recht, sie zu bekommen) wird als Recht 
betrachtet und als solches in der amerikanischen Mentalität und Kultur 
zutiefst verwurzelt. Die Burokratie ist hier im Vergleich zur italienischen ziemlich 
vereinfacht, und folglich spiegelt die soziale Organisation eine erscheinende 
Subtilität und Geschmeidigkeit, die für andere Länder nur utopisch sind.

Meine Liebe für Reisen, Sprachen und Kulturen, für alles was "anders" ist, und meine "intellektuelle Neugierigkeit" haben mir sicherlich geholfen, von Anfang diese Umsiedlung als ein großes Abenteuer mit einem sehr positiven Geist sowie viel Begeisterung zu leben. Das heißt nicht, dass ich nie Schwierigkeiten, auch große, unerwartete, schwere damit umzugehen, kritische Situationen begegnet habe, und dass ich nicht auch viel gelitten habe für alles was ich erlebt habe und nicht so gut funktioniert hat, wie ich es erwartet hätte oder nicht in den Wegen, Bedingungen und Zeiten, die ich mir erhofft hatte.

 
Rosa: Ich glaube, dass durch dieses Interview dein Leben, was deine Wurzeln 
sind, und den Interessen, die du hast, klar sind; und wenn wir das alles 
in wenigen Worten zusammenfassen, für alles, was über den Schein hinausgeht. 
 
Was sind deine Fähigkeiten und wie benutzt du sie? Ich bin auch auf deine 
Wünsche und deine Projekte für die unmittelbare und nahe Zukunft 
neugierig. 

Maria Teresa: Hier in den USA habe ich einen Bachelor-, Master- und 
Doktortitel in Holistischer Gesundheit erworben, spezialisiert auf 
Naturheilkunde, westliche und östliche Ernährung und Kräuterkunde 
(einschließlich Ayurveda und Traditionelle Chinesische Medizin) und in 
der klassischen Hahnemannischen Homöopathie. Zu meinen ganzheitlichen 
Studien habe ich auch Spezialisierungen in Anger Management, 
Konfliktanalyse und im Verhandlungs- und Konfliktmanagement hinzugefügt. 
Sie alle haben meine Fähigkeiten bereichert und vervollständigt, zusammen 
mit meiner Coaching-Aktivität, die nach mehr als 30 Jahren als 
persönliches und spirituelles Coaching mehr oder weniger alle wichtigen 
Bereiche des menschlichen Lebens umfasste, also auch Gesundheit und 
Wohlbefinden, Beziehungen , Bildung und Karriere.

Das Hauptziel meiner Tätigkeit besteht darin, meinem Klienten zu helfen, ein 
höheres Bewusstsein für zu erlangen
 
a) Wie Geist, Körper und Geist untrennbar miteinander verbunden sind, und das 
bedeutet, dass man sein eigenes Verständnis von Begriffen wie Symptomen, 
Krankheit, Gesundheit und Heilung (die wahre) "revidiert" und 
"modifiziert" sein muss, wenn wir, zum Beispiel, von Gesundheit sprechen;
 
b) Wie alles mit allem verbunden ist... auch wenn dies ein Konzept ist, das uns 
entgeht ... aber es ist zu tief und weitläufig, um in einem einzigen 
Interview angemessen und ausreichend berücksichtigt zu werden;
 
c) von der eigenen Einzigartigkeit, dem Wert und dem Potential.
 
Egal in welchem ​​Bereich des Lebens der Klient Hilfe benötigt, stelle ich mein 
Wissen, Professionalität und Fähigkeiten zur Verfügung, damit er ein 
höheres Bewusstsein und Verständnis einiger fundamentalen Dynamiken 
erreicht, sie in die Praxis umsetzt und sein Leben verändern kann, 
indem „Heilung " durch eine Veränderung von innen auf allen Ebenen stattfinden kann.

Wahre Heilung, ebenso wie jede wirkliche und konstruktive Veränderung, kann nur von innen und durch die aktive Beteiligung des Subjekts geschehen.

Die journalistischen Studien, die ich sowohl in Italien als auch in den USA durchführte, und der Wunsch, eine breitere Öffentlichkeit zu erreichen um mehr Leuten zu helfen, haben mich im Laufe der Jahre dazu gebracht, meine Schreibaktivität zu intensivieren und ihr so ​​viel Zeit wie möglich zu widmen. Seit 2015 habe ich deshalb mehrere Bücher zu verschiedenen Themen veröffentlicht. Momentan schreibe ich weitere Arbeiten, die ich hoffentlich bald veröffentlichen werde. Einige meiner Veröffentlichungen sind das Ergebnis einer Zusammenarbeit mit anderen Fachleuten, deren Aktivitäten zu meinen komplementär sind, während andere Arbeiten nur meine sind und ich die einzige Autorin war und sein werde.

Mein Wunsch ist folglich, als Vollzeitschriftsteller arbeiten zu können.

Diejenigen, die sich meine Publikationen ansehen oder sie sogar bestellen möchten, können dies tun, indem Sie auf meiner Amazon Author-Seite unter https://www.amazon.com/Maria-Teresa-De-Donato-PhD/e/B019G68L8Q vorbeischauen und mir folgen.


Rosa: Der Titel eines deiner Bücher beschreibt deine Orientierung und dein Streben perfekt: "Das Unsichtbare erobern".

Danke, Maria Teresa, dass du uns von dir erzählt hast.

Teresa: Danke, Rosa, dass du mir die Möglichkeit gegeben hast.



             MariaTeresaDeDonato-RosaGenovese©2018. All Rights Reserved.

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